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domenica 27 aprile 2014

asparagi bianchi e uova sode.

questa è la ricetta più facile al mondo, perchè per prepararla è necessario avere due sole accortezze: tagliare le parti più coriacee degli asparagi (1/3 circa) e metterle da parte che serviranno, la prossima volta, per fare un risotto; cuocere gli asparagi, 5/10 minuti, tenendo le testine fuori dall'acqua (conviene usare quei pentolini per far bollire il latte, che sono alti e stretti). ciò fatto, e trasformate le uova in uova sode, rimarrà da salare, pepare, un filino d'olio evo e servire con un friulano temperatura cantina. ah, dimenticavo: purtroppo gli asparagi bianchi si trovano solo da metà aprile a fine maggio quindi, almeno in questo periodo, non fateveli mancare. chè son buonissimi e fanno anche bene (oltre a lasciare quell'inconfondibile odore di asparagi nella pipì).
asparagi bianchi e uova sode.

venerdì 25 aprile 2014

tubetti e piselli.

se c'era una cosa che non sopportavo, quando ero piccolo, era la pasta e piselli: dava l'idea d'una punizione, a me che aspiravo a polpette, pizzette, sofficini e supplì. ma mi sbagliavo. particolarmente se di stagione - ed è quasi stagione - i piselli sono un ottimo contorno e legano con la pasta impeccabilmente. per i miei tubetti e piselli (per 2/3 persone) utilizzo unicamente la wok, dove faccio soffriggere la pancetta affumicata a dadini in una base d'olio e, quando la pancetta è croccante ma non bruciata, la metto da parte. nella wok, col fondo d'olio della pancetta, metto 1/4 di cipolla tritata, i piselli freschi (un pugno a persona), due pizzichi di sale e tre dita d'acqua e faccio sobbollire, coperto, finchè i piselli son quasi cotti. a quel punto tolgo il pirex, alzo la fiamma, e giù i tubetti (un pugno a persona) a cuocersi assieme ai piselli finchè il liquido non evapora. a fine cottura aggiungo la pancetta e provo di sale, magari mancasse. a me piace asciutta ma, se si preferisse brodosa, basta un po' d'acqua calda nel piatto, prima di servire.
tubetti e piselli.

mercoledì 23 aprile 2014

la parmigiana di melanzane.

a parte la salsa, il basilico, la mozzarella, la farina e le melanzane, quando si fa la parmigiana, non bisognerebbe dimenticare l'ingrediente più importante: il tempo. essì, perchè per fare una buona parmigiana bisogna mettere in conto almeno sei ore, prima di mangiarla. quattro ti vanno via a lasciar le melanzane sotto peso, col sale grosso; un'altra a infarinare le fettine e a friggerle; e un'altra ancora tra preparazione strati, forno e assestamento (la parmigiana si mangia tiepida). altro elemento fondamentale è lo spessore delle fettine di melanzana, che non deve superare il mezzo cm. (una volta servita, si dovrà tagliare con la forchetta). e, inoltre, la preparazione degli strati secondo lo schema MBS - MBSm - MBS - MBSp (M = melanzane, B = basilico, S = salsa densa, m = mozzarella, p = parmigiano grattugiato). il forno è meglio lasciarlo a 200 e tenerla dentro almeno mezzoretta, così si uniscono bene i sapori e si 'mbacchiano gli ingredienti. e, quando senti quell'inconfondibile profumo per casa, puoi star certo che è arrivata anche l'attesa bella stagione.
la parmigiana di melanzane.

lunedì 21 aprile 2014

la batteria di pentole Barazzoni.

uno dei regali ricevuti per il matrimonio che finì in divorzio fu una batteria di pentole e padelle Tummy Barazzoni. c'erano tutti i formati, dalle più piccole alle più grandi, scomodissime e non impilabili occupavano due stipi interi. di queste pentole - saranno state 20 - ne usavo 3: quella per l'acqua della pasta, quella per il sugo e quella per i brasati e gli spezzatini. le altre erano intonse negli stipi ad occupare spazio, inutilizzate. il divorzio mi ha permesso di disfarmene - avendole lasciate alla ex - e, soprattutto, mi ha fatto capire che per cucinare per 2/3 persone, c'è bisogno di un unico strumento: la wok. io con la wok faccio tutto: lesso, braso, friggo, spadello, ci calo finanche la pasta. fiamma media, paletta in plastica, e i fuochi sono sempre puliti e la lavastoviglie serve solo per vetri e cocci. voi direte: come si fa a cucinare solo con una wok? seguitemi nel blog e ve lo svelerò.
la wok.

venerdì 18 aprile 2014

la pizza.

se mi fossi evitato la pizzeria negli ultimi 52 anni avrei messo da parte tanto denaro da dare un congruo anticipo per un monolocale zona prima cerchia, piano alto. uno spreco inaudito considerando che, a parte il servizio, se non la mangi a Napoli la pizza fa cagare. negli ultimi due anni, anche grazie a Marinella, la pizza me la faccio a casa e non ha nulla da invidiare ai succedanei di pizza che propongono nella bassa friulana. come? semplicissimo: per due persone, 1/6 di panetto di lievito di birra con due cucchiai di farina, un pizzichino di zucchero o uno schizzo di miele (ci tornerò sul significato di "pizzichino") e acqua tiepida a creare una crema. sbatti almeno tre minuti e lasci lì almeno trenta. la crema diventa densa e la aggiungi a tre etti di farina 00, assieme ad acqua tiepida, così da avere un impasto appiccicaticcio, che smorzi con altra farina e due pizzichi di sale (ci tornerò sul significato di "pizzico") fino a creare una sfera. la sfera andrà in un contenitore di plastica, coperto, per almeno otto ore (fino a ventiquattro). questo è l'impasto, che è la cosa importante, il resto è fantasia. ma il forno dev'essere al massimo per avere i migliori risultati (almeno 250). ps: il pizzichino si prende con due dita. il pizzico con tre.
pizza peperoni, olive, praga e abbondante mozzarella.

perchè questo blog?

il senso di questo piccolo innocuo spazio pubblico è strettamente legato ad un principio: mettere chiunque nella condizione di preparare qualcosa di gustoso, nutritivo, e anche estetico, avendo a disposizione pochi ingredienti e pochi soldi. cioè, cercherò di realizzare una guida essenziale per barcamenarsi in tempi di spread. come titolo, per intenderci, ci stava bene anche "noi non ricicliamo l'umido", ma non arrivava subito e soprattutto faceva pensare ai rifiuti. qui, in questa cucina, il rifiuto è considerato uno spreco (a parte bucce e gusci), i fondi di padella sono oro, e quello che avanza è il cemento per costruire nuove mirabolanti ricette. perchè la creatività non è elaborare partendo dal molto, ma immaginare avendo poco. buon appetito.
pasta e patate alla tiella di crudo.